Ogni giorno siamo bersagliati da continui tentativi di truffa.

Ecco alcuni esempi:

  • Falsi funzionari dell’INPS o dell’ENEL. Si presentano alla porta di anziani con la scusa di controllare la posizione pensionistica o i contattori di gas e luce, ma in realtà vogliono farsi consegnare soldi o sottrarre valori. Di solito prima di fare dei controlli gli Enti affliggono avvisi nel palazzo o nella via. Quindi il consiglio è di non far entrare nessuno in casa prima di aver verificato l’ente che viene tirato in ballo
  • Un abbraccio e sparisce il portafoglio. Si avvicinano alla persona (quasi sempre un anziano) fingendosi un amico dei figli e dei nipoti. Pochi istanti sono sufficienti per sfilare il portafoglio, collane, braccialetti , orologi.
  • Davanti al bancomat. E’ bene non farsi distrarre. Può capitare che uno sconosciuto vi dica che sono caduti dei soldi e mentre voi vi girate un complice vi sottrae il bancomat dopo aver , tra l’altro visto il codice digitato
  • Scusa del controllo dei Dopo un prelievo in banca o in posta il manlintenzionato  segue la persona  e si presenta come funzionario dicendo che potrebbe esserci un errore di serie delle banconote. Poi facendo finta di controllarle  le sostituisce con delle banconote false.
  • Ciao papà ho cambiato numero. Un messaggio che sembra inviato dal proprio figlio/a e dice così “Ciao papà ho cambiato numero , scrivimi su questo”. Il malcapitato , spesso preoccupato, scrive chiedendo spiegazioni, tra scuse e storie inventate, vengono chieste somme di denaro di cui sembra aver bisogno il figlio/ a.
  • Vi sporcano e poi vi derubano. E’ abbastanza diffusa anche la truffa del gelato o del caffè sulla giacca o cappotto. Il truffatore fa finta di avervi urtato accidentalmente e vi sporca., Subito dopo, fingendosi dispiaciuto, con la scusa di ripulire la giacca vi invita gentilmente a toglierla e mentre la maneggia vi prende il portafoglio.
  • Truffe on line. Azioni sempre piu’ frequenti,  ad esempio sms che comunicano il pacco bloccato e invitano a cliccare su un link ove chiedono l’inserimento dei propri dati. Il consiglio delle forze dell’ordine è di non accedere mai a queste pagine e tantomeno inserire i propri dati.